Psicoterapia infantile
IL DISAGIO INFANTILE

Nei bambini la capacità di esprimere un disagio, difficilmente passa attraverso la via della comunicazione verbale.
Di solito, essi comunicano il loro disagio con un proprio linguaggio: il malessere non viene espresso attraverso le parole, ma con sintomi e comportamenti. Possono manifestare il loro disagio attraverso comportamenti di opposizione estrema ai genitori o alle figure adulte di riferimento, capricci persistenti e apparentemente immotivati, mutismo, eccessi di aggressività, regressioni a fasi di sviluppo precedenti, difficoltà ad addormentarsi e ad alimentarsi.
Possono però manifestare il disagio anche con espressioni somatiche senza un riscontro organico. I bambini possono presentare spesso mal di testa, mal di pancia, nausea e conati senza che sia presente un reale riscontro medico di malattia.
In questa fase di vita i bambini non sono ancora autonomi e la fase di “dipendenza” li rende particolarmente sensibili alle dinamiche familiari, scolastiche e sociali creando spesso una connessione diretta tra ciò che manifestano e ciò che accade intorno a loro.
In questa lunga e articolata fase della vita, i genitori sono chiamati a dare buone risposte di aiuto alle spinte evolutive dei figli: tuttavia, quando un bambino manifesta disagio, tutto il sistema delle relazioni familiari viene colpito e influenzato, il disagio diventa del sistema famiglia. Attraverso la lettura attenta di un terapeuta esperto è possibile decifrare il significato del sintomo e rispondere sulla domanda di aiuto della famiglia.
A COSA SERVE L’INTERVENTO DI UNO PSICOLOGO

Chiedere aiuto ad un terapeuta per i genitori può significare essere sostenuti a recuperare le risorse che impediscono di svolgere in modo efficace e affettivo il proprio ruolo e di essere aiutati a riflettere sulle loro modalità interne, sulle loro reazioni emotive e sulla relazione costruita con i propri figli.
Al tempo stesso, i bambini usufruiscono di uno spazio di ascolto e di aiuto per dare un nome e una ragione alla propria sofferenza e costruire insieme al terapeuta gli strumenti necessari al superamento del disagio.
Compito della psicoterapia è tradurre il linguaggio simbolico dei sintomi e dei comportamenti infantili in maniera più chiara, comprensibile e sopportabile per bambino e per i genitori e accompagnare quest’ultimi all’acquisizione di nuove consapevolezze.
Il linguaggio e la comunicazione verbale non possono essere l’unica strada per comunicare e instaurare una relazione significativa e terapeutica con il bambino.
Il gioco, i linguaggi artistici e simbolici diventano un prezioso supporto per l’espressione del bambino che può trovare nella Play Therapy, dove si lavora sull’espressione, la comunicazione e la comprensione delle emozioni e delle difficoltà del bambino dandogli la possibilità di sperimentare uno spazio “la stanza speciale dei giochi” senza giudizio per stimolare e promuovere le sue risorse e apprenderne di nuove per facilitare un processo di accettazione, fiducia in sé stessi, di capacità adattive e creative.
QUANDO RIVOLGERSI AD UNO PSICOLOGO:

- Difficoltà ad affrontare una particolare fase dello sviluppo: svezzamento, scolarizzazione, rapporto con i pari, gestione della rabbia e della frustrazione.
- Difficoltà ad affrontare situazioni specifiche e/o traumatiche: separazione dei genitori, nascita di un nuovo fratello, lutti, traumi, malattie fisiche;
- Manifestazione di un particolare sintomo e/o disturbo, fisico (sintomi psicosomatici: mal di testa, di pancia, nausee e conati) e psicologico, legati a tutte le funzioni e le attività: linguaggio, sonno, alimentazione, apprendimento, attenzione e socializzazione